Lingua aragonese

Lingua aragonese
L'aragonese (aragonés, luenga aragonesa o idioma aragonés) è una lingua romanza parlata in Aragona settentrionale da circa 8-12.000 persone.

L'idioma aragonese si è delineato, a partire dal VII-VIII secolo, dai dialetti latini parlati nella penisola iberica nonché da un substrato basco. Il periodo più vitale dell'aragonese coincise storicamente con l'epoca del regno di Aragona (1035-1479); in questo periodo l'area di diffusione della lingua aragonese si ampliò grazie all'espansione del regno verso sud, nell'ambito del più ampio fenomeno storico della Reconquista.

Tuttavia, già dal 1412, con l'avvento al trono della dinastia castigliana dei Trastámara, il castigliano passò ad essere la lingua della corte e della nobiltà aragonese.

Il definitivo affermarsi del regno di Castiglia come potenza iberica e la sua unione dinastica con l'Aragona (1479, nozze di Isabella di Castiglia con Ferdinando d'Aragona), nonché la formale creazione della Spagna come singola entità statuale nel 1516, sancirono l'ulteriore declino politico e linguistico dell'aragonese, che privato di ogni garanzia di autonomia regredì a lingua regionale.

Nel corso degli ultimi secoli il maggiore prestigio del castigliano fece inoltre arretrare l'area di lingua aragonese dalla pianura dell'Ebro (Saragozza) alle vallate dei Pirenei dove aveva tratto le sue origini.

Il declino accelerò ulteriormente durante la dittatura franchista, quando l'uso di questa lingua (e delle altre lingue iberiche distinte dallo spagnolo) è stato emarginato in parecchie forme. Ad esempio, nelle scuole gli insegnanti giunsero a percuotere gli alunni sorpresi a parlare aragonese.

Con il ritorno della democrazia in terra spagnola, negli ultimi decenni l'aragonese è diventato oggetto di rinnovato interesse letterario e filologico (con norme ortografiche standardizzate), ma a causa dell'esiguo numero di parlanti è tuttora da considerarsi una lingua in grave pericolo di estinzione.