Isole Åland (Åland Islands)
Lo status della lingua svedese, l'estensiva autonomia e le competenze dell'assemblea legislativa delle Åland sono garantite da uno specifico atto sull'autonomia delle Åland, la cui ultima revisione è del 1991, emanato dal parlamento finlandese e basato su trattati internazionali che danno alle Åland anche uno stato di neutralità e demilitarizzazione, ovvero nessuna base o forza militare può essere dislocata sulle isole. Lo status speciale delle Isole Åland si fonda su una decisione presa dalla Società delle Nazioni nel 1921, ed è, in un contesto differente, riaffermato nel trattato di adesione della Finlandia all'Unione europea.
Confina con la Svezia sulla piccola isola Märket.
Le Isole Åland appartenevano alle province che l'Impero svedese dovette cedere all'Impero russo col Trattato di Fredrikshamn nel settembre 1809, e vennero a far parte del semi-autonomo Granducato di Finlandia.
Quando le isole furono cedute alla Russia, gli svedesi non furono in grado di assicurarsi una misura che facesse in modo che le isole non venissero fortificate. La questione era comunque vitale, non solo per la Svezia ma anche per la Gran Bretagna, i cui commerci nel Mar Baltico erano minacciati, perché le isole furono demilitarizzate a seguito della Guerra di Crimea.
Durante la Guerra civile finlandese del 1918, le truppe svedesi intervennero come forza di pace tra le "truppe russe", fino a allora stazionate sulle isole, e le "truppe rosse e bianche" che arrivavano sui ghiacci dalla Finlandia. Il 5 marzo 1918 in seguito al trattato di Brest-Litovsk gli svedesi vennero sostituiti da truppe d'occupazione tedesche giunte su richiesta del "governo bianco" della Finlandia indipendente.
Dal 1917 i residenti miravano alla restituzione delle isole alla madre patria svedese. Una petizione per la secessione dalla Finlandia venne firmata dal 96,2% degli adulti nativi delle Åland (coloro che lavoravano o vivevano all'estero erano esclusi, anche se alcune serie domande sorsero successivamente su questi dati straordinariamente alti). Questi sentimenti crebbero forti, in particolar modo davanti alle tendenze anti-svedesi della Finlandia, al nazionalismo finlandese alimentato dalla lotta per il mantenimento dell'autonomia e alla resistenza finlandese alla russificazione. Inoltre il conflitto tra la privilegiata minoranza svedese in Finlandia e la maggioranza finlandese, che dagli anni 1840 era preminente nella vita politica finlandese, contribuirono alle paure della popolazione delle Åland circa il loro futuro in Finlandia.
Comunque, poiché la Finlandia non era intenzionata a cedere le isole, a esse venne offerto uno statuto autonomo invece della riannessione. Nonostante ciò, i residenti non approvarono l'offerta e la disputa sulle isole venne sottomessa alla Lega delle Nazioni. Quest'ultima decise che la Finlandia poteva mantenere la sovranità sulla provincia, ma le Isole Åland sarebbero state un territorio autonomo. Quindi la Finlandia fu obbligata a assicurare ai residenti delle Åland il diritto di mantenere la loro lingua, così come la loro cultura e tradizioni locali. Allo stesso tempo, venne concluso un trattato internazionale sullo Stato neutrale delle Åland, in base al quale fu vietato posizionare basi o forze militari sulle isole.
Nel corso del XX secolo, la sovranità finlandese è stata percepita come benevola, e addirittura benefica, da un numero sempre maggiore di isolani. Assieme al disappunto sull'insufficiente supporto svedese nella Lega delle Nazioni, circa il mancato rispetto dello stato demilitarizzato delle Åland negli anni trenta, e in certa misura al sentimento di destino comune con la Finlandia durante e dopo la seconda guerra mondiale, questo ha prodotto una diversa percezione delle relazioni tra Isole Åland e Finlandia: da "provincia svedese in possesso finlandese" a "parte autonoma della Finlandia". Congiuntamente con l'ammissione finlandese nell'Unione europea, un protocollo sulle Isole Åland prevede che: le misure del Trattato della Comunità Europea non possono forzare un cambiamento delle esistenti restrizioni per gli stranieri (ovvero persone che non godono della "cittadinanza regionale", hembygdsrätt, nelle Åland) sulla possibilità di acquistare immobili.